Progettazione Strutturale e Dintorni
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ANALISI PUSHOVER PARTE TERZA Empty ANALISI PUSHOVER PARTE TERZA

22/1/2021, 19:33
Il limite fondamentale della pushover convenzionale è quello di essere un'analisi statica, e come tale, non può descrivere pienamente ogni aspetto dello scuotimento dinamico come quello di una struttura soggetta ad un terremoto. Tra l'altro, detta analisi non è supportata da studi teorici rigorosi ed è pertanto soggetta a notevoli approssimazioni. Va applicata quindi con discernimento ed in contesti ben determinati, altrimenti si rischia di ottenere risultati a sfavore della sicurezza, risultati che nulla avrebbero a che vedere con la realtà fisica che dovrebbero descrivere. 
Il campo ottimale di impiego dell'analisi di spinta è quello di strutture bidimensionali nelle quali il primo modo di vibrare è predominante; precisiamo, tuttavia, che risultati soddisfacenti si ottengono anche nel caso di strutture tridimensionali, purché regolari in pianta e non molto alte. 
Quando gli effetti dei modi superiori non sono trascurabili, la pushover può condurre a risultati grossolani all'aumentare dell'altezza della struttura e della sua irregolarità in pianta, conducendo a degli errori nella valutazione

  • dello spostamento orizzontale del nodo di controllo, 
  • del  drift di piano, specie ai piani più alti, 
  • della rotazione delle cerniere plastiche, 
  • dell'area sottesa alla Curva di Capacità, ossia dell'energia dissipata dalla struttura sottoposta a sisma.

Un altro limite, di cui bisogna tenere conto, deriva dal fatto che l'analisi pushover convenzionale si fonda sull'ipotesi che esista una netta separazione tra la capacità di una struttura e la domanda imposta dallo scuotimento simico, mentre studi condotti da diversi Autori dimostrano il contrario. 
Non solo, ma valuta gli spostamenti e gli altri parametri non tenendo conto della componente verticale del sisma e della variazione delle rigidezze delle componenti strutturali al progredire dei danni.

Sorge spontanea una domanda: allora, a che serve l'analisi statica non lineare (la pushover)?

Vedremo di seguito come sono stati in parte superate tali limitazioni. Infatti, se ci fate caso, ad un certo punto del nostro discorso, ho cominciato a parlare di analisi pushover convenzionale.

Per concludere, possiamo asserire, come scrive correttamente Toranzo-Dianderas L. A. assieme ad altri Autori, che:

"Un modello non lineare può costituire un validissimo strumento per valutare le prestazioni statiche di strutture esistenti e fare emergere una serie di informazioni che con le analisi lineari rimangono invece nascoste, ma deve sempre essere accompagnato dal giudizio ingegneristico, e dalla consapevolezza che si tratta di uno strumento, appunto, e non del fine, perché il numero di parametri coinvolti, e le approssimazioni insite nel metodo stesso, rendono impossibile una quantificazione esatta della risposta strutturale."
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