Progettazione Strutturale e Dintorni
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ANALISI PUSHOVER - PARTE SECONDA Empty ANALISI PUSHOVER - PARTE SECONDA

21/1/2021, 12:10
Dicevamo che si tratta di un metodo iterativo: ad ogni incremento del profilo dei carichi si aggiorna la matrice di rigidezza della struttura e si procede fino al collasso o all'ottenimento dello spostamento limite prefissato.
Il risultato di un'analisi di spinta è un diagramma forza-spostamento, detto curva di capacità, che mette in relazione il taglio alla base della struttura, ossia la risultante del profilo dei carichi orizzontali, con lo spostamento orizzontale del punto di controllo.
E questo costituisce il punto di forza del metodo, che ci consente attraverso l'uso di due soli parametri, forza e spostamento, di riassumere la risposta dell'intera struttura. Detto più precisamente, ci permette di studiare un sistema reale a più gradi di libertà (MDOF) adoperando in sua vece un semplice sistema ad un grado di libertà (SDOF) equivalente. In seguito, magari, vedremo come.
Si faccia attenzione ad un aspetto molto importante del metodo: la curva di capacità viene definita senza alcun riferimento all'azione sismica cui verrà sottoposta la struttura reale, la cosiddetta domanda. Detto in parole più semplici, la curva di capacità descrive una proprietà intrinseca dell'organismo strutturale, è una sorta di legame costitutivo semplificato della struttura [Albanesi T., Nuti C -2007].
Un punto della Curva di Capacità fornisce quindi uno stato ben preciso di danno della struttura, danno legato ad un preciso spostamento orizzontale del punto di controllo scelto. Si precisa che la scelta di tale punto è molto importante ai fini dei risultati ottenuti, specie per strutture irregolari in pianta e in elevazione ed orizzontamenti non infinitamente rigidi. Uno studio condotto da Uva G, Porco F., Fiore A. e Ruggeri S. (2018) ha dimostrato che negli edifici planimetricamente irregolari 
"lo spostamento (dLS,CM) che si ottiene nella curva di capacità, in corrispondenza dello Stato Limite di Salvaguardia della Vita, facendo coincidere il nodo di controllo con il centro di massa, come in genere si usa fare, può arrivare a differire anche del 20% dell'analogo spostamento corrispondente ad una curva di capacità ottenuta collocando il punto di controllo in una diversa posizione (dLS,i). Secondo gli Autori le differenze tra i due spostamenti sono regolati dalla legge lineare:


(dLS,i / dLS,CM) - 1 = m - b


in cui 
m = 0,35 [1- (n/20)]
b = quantificazione della distanza tra il nodo di controllo ed il centro di massa
n = numero di piani dell'edificio."


La prossima volta parleremo delle potenzialità e dei limiti del metodo.
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