INTRODUZIONE ALLA PROGETTAZIONE GEOTECNICA - PAPER 6
15/11/2020, 19:36
Affronteremo oggi un argomento importante, la resistenza a taglio intergranulare, ossia quella che si sviluppa tra i punti di contatto delle particelle di un terreno. Cominciamo col dire che il più importante meccanismo di deformazione di un terreno è dato dallo scorrimento relativo tra le sue particelle. Ragion per cui la resistenza a taglio nei punti di contatto tra i grani condiziona in modo determinante la capacità di un terreno di non lasciarsi deformare. La resistenza a taglio tra le superfici delle particelle solide rappresenta, tuttavia, solo un'aliquota della resistenza che esso offre alle sollecitazioni di Taglio o di Compressione. L'altra componente è data dall'interconnessione tra le particelle, la quale dipende dal loro assetto e dal loro addensamento. Detto questo, si definisce
resistenza a taglio nei punti di contatto tra due particelle la forza che deve essere
applicata per produrre lo spostamento relativo tra le particelle stesse.
La resistenza a taglio trae origine dalle forze di attrazione che agiscono tra gli atomi che si trovano sulla superficie dei grani: si formano, infatti, dei legami chimici che si oppongono alle forze applicate.
E' bene precisare subito che la resistenza per attrito tra due particelle ha la stessa natura della resistenza a taglio di un blocco di materiale solido come per esempio l'acciaio. Attenzione però, non stiamo dicendo che è la stessa (valore), ma che presenta la medesima natura.
Vediamo, allora, quali sono i fattori che governano l'interazione tra le superfici della particelle nei punti di contatto.
La prima cosa da imparare è che la resistenza a taglio è di natura attrittiva.
Infatti, come scrivono Lambe e Whitman:
"la resistenza a taglio totale (prodotto dalla resistenza di ciascun legame per il numero dei legami) è proporzionale allo sforzo normale
che spinge una particella verso l'altra. Se lo sforzo normale diminuisce, diminuisce la resistenza del singolo legame oppure il numero dei
singoli legami: di conseguenza anche la resistenza a taglio totale diminuisce. La resistenza a taglio tra le particelle è dunque di natura attrattiva. Talvolta una parte della resistenza a taglio tra le particelle è indipendente dallo sforzo normale, e anche se lo sforzo è nullo la resistenza a taglio è ancora finita e misurabile. In tal caso esiste una coesione vera tra le particelle. La coesione vera può esistere tra particelle che sono rimaste a contatto per lungo tempo senza subire spostamenti mutui."
che spinge una particella verso l'altra. Se lo sforzo normale diminuisce, diminuisce la resistenza del singolo legame oppure il numero dei
singoli legami: di conseguenza anche la resistenza a taglio totale diminuisce. La resistenza a taglio tra le particelle è dunque di natura attrattiva. Talvolta una parte della resistenza a taglio tra le particelle è indipendente dallo sforzo normale, e anche se lo sforzo è nullo la resistenza a taglio è ancora finita e misurabile. In tal caso esiste una coesione vera tra le particelle. La coesione vera può esistere tra particelle che sono rimaste a contatto per lungo tempo senza subire spostamenti mutui."
Esistono due modi per indicare la resistenza per attrito:
- se f è il coefficiente di attrito e N lo sforzo normale sulla superficie, la resistenza a taglio massima è data dalla Tmax= N f
- ci si riferisce, come vedremo inseguito, all'angolo di attrito Φμ dato da tg Φμ = f
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